L'UMILIAZIONE
Risveglio della ferita Tra il primo eil terzo anno di età, con il genitore che reprimeva ogni forma di piacere fisico. Questa ferita può essere vissuta con il genitore che si occupava dello sviluppo fisico e sessuale del bambino o con entrambi i genitori. Bambino che ha subito un'umiliazione da parte di un genitore per il fatto di aver provato un piacere dei sensi. La sua libertà è stata oppressa da un atteggiamento repressivo e sprezzante. Ha vissuto una situazione di vergogna davanti a quel genitore.
Maschera Masochista
Massima paura La libertà
Atteggiamenti e comportamenti della ferita e della maschera Il masochista ha l'anima buona del missionario, ma spesso la manifesta per paura. Sembra credere che Dio (il custode della moralità della famiglia) lo osservi e lo giudichi di continuo. Fa di tutto per essere degno agli occhi di Dio o di coloro che ama. Crede di dover alleviare la sofferenza dell'umanità per essere spirituale e degno, ed è per questo motivo che si sente in obbligo di aiutare tutti quelli che ama, anteponendoli a se stesso. Il masochista del resto ha difficoltà ad accettare che altri si prendano cura di lui. Usa le parole con molta cautela, avendo imparato che non può dire cose che potrebbero nuocere soprattutto al prossimo. Tende inoltre a scusare gli altri. Non vuole riconoscere la propria sensualità nè il fatto di amare i piaceri dei sensi. Reprime le pulsioni associaate ai sensi perchè ha paura di eccedere e di provare vergogna. Ha inoltre paura di essere punito se si gode troppo la vita. Nell'infanzia o nell'adolescenza ha vissuto spesso storie basate sul sesso. Fa di tutto per non essere libero, perchè per lui essere libero significa essere senza limiti e provare troppo piacere. Perciò reprime la sua libertà dando la precedenza ai bisogni degli altri rispetto ai suoi, e così facendo si priva del tampo necessario per godersi la vita. Crede che le gioie dei sensi lo allontanino dalla spiritualità, e inoltre teme di essere giudicato da una persona priva di cuore. Conosce i propri bisogni ma non li ascolta, credendo di doversi sacrificare per guadagnarsi un posto in paradiso. Si sente facilmente sudicio, sporco o indegno. Capita che provi anche disgusto per se stesso. Spesso si compensa e si gratifica con il cibo dandosi ad intendere che ciò gli procura piacere, ma in realtà il senso di colpa e di vergogna lo privano di tale godimento. Ingrassa facilmente così da avere un motivo per non godere dei sensi. Ha il dono di far ridere gli altri prendendosi in giro, e così facendo si umilia. E' attratto dalle piccole cose o si permette solo quelle, dal momento che non vedee la propria grandezza d'animo.
Parole ed espressioni usate spesso "degno", "indegno", "piccolo", "grosso", "sono impegnato", "sporcaccione", "puttana", "sporco",eccetera
Descrizione del corpo fisico Eccesso di peso, che si esplica nella rotondità corporea. Bassa statura. Viso rotondo, aperto. Grandiocchi tondi, spalancati e ingenui, come quelli di un bambino. Collo grosso. Gobbadi bisonte nella parte superiore della schiena. Parti del corpo rotonde o cicciottelle. Si veste spesso con abiti aderenti, mettendo così in rislato le proprie rotondità. Macchia spesso i vestiti che indossa. voce melliflua.

Prendere coscienza dell'ego:

"L'ego adora i complimenti e la riconoscenza. Utilizza tutti i mezzi possibili per servirsene: agisce così per sentire che esiste e che è importante. Si crede invincibile. L'ego non sa ascoltare. L'ego utilizza le critiche, convinto che le sue siano semplici osservazioni. L'ego utilizza espressioni assolute: ogni volta che esageriaamo, è l'io/me che cerca di farsiconoscere ancora di più. L'ego utilizza "devo" o i suoi omologhi al condizionale; perchè? Perchè sono espressioni di una paura, anche nascosta; è così che l'ego ci convince ad ascoltare le sue paure e ci limita. L'ego si identifica con "l'avere" e il "fare", cioè con quello che possiedi e con quello che fai; vuole possedere tutto ciò che lo nutre e lo rassicura, come i beni e le persone. Non vuole perdere nulla, Questo tipo di atteggiamento aiuta l'ego, che sa di essere effimero, a credere di essere importante e di esistere realmente". L'ego si giustifica e si difende da tutto e da tutti. Cerca un colpevole ed è sempre colpa degli altri. Alimenta per anni tutti i nostri traumi. Più questi diventano importanti, più l'ego si convince di avere un forte peso. l'ego si nutre della nozione di bene e male (secondo i criteri che ha appreso); più vivi i sensi di colpa e più vuol dire che permetti al tuo ego di guidare la tua vita. L'ego si paragona (in meglio o in peggio) agli altri o mette a confronto gli altri. Si crede capace di rendere felici gli altri senza che gli abbiano chiesto aiuto. Anche quando ti chiedono aiuto, dici di si in maniera incondizionata o decidi di aiutarlo allo scopo di ottenere riconoscenza per il suo successo? Quest'ultimo modo di aiutare è condizionato e serve solo a soddisfare e a nutrire il tuo ego. Il nostro ego cerca sempre di imporci il suo sistema di valori, e quando cerca di imporlo anche agli altri diventa orgoglio" . Il comportamenteo orgoglioso nasconde una gran paura di essere rifiutati, di non essere amati